sabato 19 ottobre 2013

STAGIONI PROMESSE di ANNA ALBERTANO (Campanotto Editore, 2013) è in libreria


 

“Straordinariamente evocative e ‘taglienti’, le poesie di Stagioni promesse sono come rasoi che tagliano la quiete della mente per innescare dei ragionamenti, per aprire la strada al ricordo di cose mai viste ma presenti nella cruda realtà 
dei versi."

“Le belle emozioni hanno bisogno della freccia giusta per sgorgare limpide nell'anima. Le parole di Anna Albertano hanno il dono di arrivare laddove sanno di trovare terreno fertile per germogliare in nuove emozioni, proprio come le ‘parole alate’ di omerica memoria, che avevano la preziosa carica emotiva capace di suscitare interesse e partecipazione nell'animo del lettore.”  

                                                                               Luigi Perillo                                    
                                                                                                                                                                                                                           

Le Stagioni della Terra Promessa secondo Anna Albertano

"I versi di Stagioni promesse di Anna Albertano, quasi una mappa tracciata intorno alle percezioni di una terra vicina e insieme lontana, aprono a un mondo fitto di storie e variegate culture per dispiegarsi in una personalissima rappresentazione attraverso tappe diverse, con frequenti incursioni laiche in temi sacri.
La terra promessa e i suoi luoghi divengono una sponda verso cui fluisce come corrente una scrittura che insieme a toni biblici si fa eco di millenarie conflittualità e dolenti vicende intrecciate al presente.
Come suggerito dall’epigrafe, tratta da un ciclo di antichi e preziosi affreschi del Castello della Manta ispirati al romanzo di Tommaso di Saluzzo, non mancano riferimenti ad una visuale medievale, in cui la Terrasanta, oltre che luogo da riconquistare e meta di pellegrinaggio, è destinazione ideale, percorso iniziatico di cavalieri erranti e motivo d’ispirazione di troubadours.
Ma a conferma della costante esplorazione linguistica di Anna Albertano, in numerosi testi della raccolta, la parola poetica incontra la poesia dell’immagine cinematografica, e così sequenze, talvolta semplici frammenti, di opere palestinesi, siriane, libanesi, israeliane, irrompono per accenni nel tessuto dei versi, intrecciandosi ad altre evocazioni, tra cui il Vangelo pasoliniano, contribuendo a dare risonanza ad una pluralità di prospettive e tematiche sulla complessità del Medio Oriente."

                                                                                             Mauro Martini





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